Verso la redazione del piano particolareggiato dei Ghezzi

Chioggia (VE)

2009

lagunablu

SUL METODO Il progetto muove i primi passi dall’osservazione del territorio antropizzato circostante la Laguna del Lusenzo. La progressione assume un approccio di tipo scientifico laddove all’osservazione (1) dei fatti naturali e costruiti fa seguire una fase di natura sperimentale (2) e partecipabile, che si compie infine nell’identificazione di un assetto teorico (3) pienamente disponibile e attrezzato per rispondere ai quesiti del concorso.

1.OSSERVAZIONE Il disegno territoriale bidimensionale presenta una singolare identità di trattamento dei lotti sia che essi presentino il carattere di edificato tipico del costruito storico sia che si tratti della piccola suddivisione agraria degli orti. L’edificato storico di Sottomarina, caratteristico anche delle insule chioggiotte, in prossimità del litorale del Lusenzo lascia infatti il posto al flebile ma strutturato tracciato degli allineamenti delle colture orticole. Si è potuto quindi individuare quale ordine di misura dell’unità territoriale-tipo il concetto di “Zolla” e ad essa si è fatto riferimento in tutta la fase preliminare di osservazione ed indagine. L’indagine è giunta ad individuare, relazionando il sistema insediativo delle colture orticole con il tracciato urbano che prende vita a partire da via Madonna Marina, una suddivisione in lotti o zolle a prevalente sviluppo ortogonale rispetto al waterfront del Lusenzo. Questa prima strutturazione bidimensionale non ha ancora una propria definizione funzionale, tantomeno materica: costituisce la griglia di riferimento del futuro progetto.

2.SPERIMENTAZIONE E PARTECIPAZIONE La fase di sperimentazione ha proceduto con simulazioni e tematizzazioni del sistema di zolle, integrandolo di ogni elemento richiesto e tenendo conto delle molteplici combinazioni tra attività urbane e attività ricreative, in un solidale e organico riverbero di riferimenti tra verde, costruito e l’acqua. Il sistema delle zolle è stato quindi di volta in volta attraversato da sistemi longitudinali di scorrimento per automobili, per cicli e pedoni, consentendo alternativamente percorsi nel verde o lungo il waterfront. Il parco urbano si sviluppa tra il waterfront e la cortina edilizia che si affaccia sulla via Madonna Marina, mentre l’insediamento residenziale interessa solo la porzione litoranea con l’intenzione di ricucirne gli episodi edilizi esistenti. La fase di scrittura del nuovo testo urbano, in relazione a criteri di partecipazione sostenibile, assume come unità di misura della pagina la zolla e come alfabeto un sistema di volumi a prevalente sviluppo longitudinale e di altezza variabile. Di zolla in zolla, mentre varia la densità insediativa, può così variare dilatandosi o contraendosi la presenza del verde sino a configurare come caso limite nella “zolla parco” l’assoluta assenza di cubatura edificabile.

3.TEORIA E PROGETTO La verifica sul campo della congruenza tra ipotesi iniziali e le attese della cittadinanza consente infine la stesura di linee guida definite. Il progetto si può configurare in una compiuta sequenza di opzioni, che dia risposta in termini quantitativi e qualitativi alle richieste di previsione progettuale dell’intero waterfront del Lusenzo. Gli elaborati grafici del progetto compendiano un possibile esito del processo qui rappresentato. La prima tavola riassume concettualmente il risultato delle osservazioni sulla morfologia urbana delle aree che si affacciano sulla Launa del Lusenzo. La seconda tavola espone il processo di verifica delle potenzialità figurative dell’intero waterfront del Lusenzo, inteso in forma estesa come organismo ove convivono parco e costruito. La terza tavola espone un abaco delle possibilità di composizione di questo singolare rapporto tra densità edilizia urbana ed aree verdi piantumate e attrezzabili a parco. La quarta tavola illustra il nuovo Waterfront del Lusenzo